Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto pure.
Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto pure, cantava anni fa a Sanremo il simpatico Antoine con rassegnato fatalismo . Ma anche se sei Andrea Giambruno, il compagno di Giorgia Meloni, ti tirano le pietre, qualunque cosa tu dica, specie l’ultima relativa alla violenza sessuale di Palermo.
Al di là della polemica politica inevitabile, veniamo alla polemica culturale che sembra invece infinita. La mia educazione semiologica mi ha sempre spinto a leggere non sopra o sotto le righe, ma proprio le righe di un Testo per quello che sono. La mia educazione morale mi ha sempre spinto a condannare al massimo i colpevoli di stupro, senza attenuanti giuridiche o antropologiche e soprattutto senza che nessun comportamento di una donna possa essere una giustificazione all’annientamento della volontà e dell’identità altrui.
Le donne vivono come vogliono nella loro piena libertà, uno stupro è uno stupro, stop. Chiarito questo, bisogna anche ricordare che la semantica è una cosa seria e che non si può strumentalizzare un Testo per ricavarne metafore a piacimento da portare a spasso nei propri schemi ideologici.
Sulla metafora dei lupi ognuno ha messo una tacca per avere una medaglia, per ultima l’attivista ecologista Benedetta Scuderi che proprio ospite del giornalista sull’uccisione dell’orsa Amarena ha detto in sostanza che se l’animale non fosse uscito la notte da solo nessuno gli avrebbe sparato, non avrebbe cioè incontrato il suo lupo.
Applausi e iscrizione automatica a un fantomatico movimento anti-Giambruno, il quale però non ha mai giustificato nessun lupo. Ha solo raccomandato seguendo la linea dei luoghi comuni genitoriali (lo accuso semmai di ovvietà e non di vittimizzazione secondaria) di mantenere la vigilanza e il controllo di sé in certi contesti. I predatori spesso colpiscono vittime poco o per nulla coscienti, è un dato statistico non una scusante.
Sbaglio o parliamo da anni di droga dello stupro, sbaglio o anche negli ultimi clamorosi casi di cronaca la discussione tra accusa e difesa è sullo stato di coscienza delle vittime? Certo in purezza ognuno dovrebbe poter fare quello che gli pare senza pensare ai lupi, neanche come eventualità e tanto meno come causa-effetto rispetto all’alcol, ma un mondo puro o perfetto non c’è , almeno nella realtà.